Criticità dei contratti di acquisto di risorse elettroniche

ultima modifica 23/06/2023 07:32

Una delle criticità delle contrattazioni consortili con editori accademici è il fenomeno del Double dipping, legato alle riviste «ibride», ovvero riviste che contengono sia articoli in sottoscrizione che articoli open access.

 

Queste riviste sono comprese negli accordi consortili e quindi pagate grazie ai contratti sottoscritti da università e istituti di ricerca; contestualmente, gli autori che intendono pubblicare i propri articoli in modalità open access devono pagare le relative APCs (Article Processing Charge).

L’editore riceve quindi per la stessa rivista sia il pagamento in forma di sottoscrizione che le APCs pagate dai singoli autori.

 

Gli editori sostengono che il costo delle riviste è stato proporzionalmente ridotto in base al numero di articoli open access presenti nelle riviste ibride, oppure che è aumentato il numero di riviste in sottoscrizione comprese nei pacchetti negoziati.

Affermazione difficilmente verificabile a causa dei costi aggregati dei pacchetti consortili.

 

Altre criticità riguardano:

  • il mantenimento del copyright all’autore, evitando la cessione dei diritti di riproduzione all’editore e ricorrendo invece all’utilizzo di licenze aperte;
  • la trasparenza dei costi contrattuali, evitando le clausole di non divulgazione che impediscono di rendere noti e quindi confrontabili i termini economici dei contratti proposti dagli editori;
  • nel modello contrattuale tradizionale i contenuti della ricerca sono vincolati al paywall e accessibili solo ai sottoscrittori.